"In congedo dall’ufficio per la nascita della figlia, Marco si trova a dover assistere il padre ricoverato in ospedale per i suoi ultimi giorni di vita. Consigliato da un’infermiera, nonostante sia spesso poco cosciente, inizia a parlargli, in un monologo che tenta di riallacciare il filo di un dialogo interrotto tanti anni prima. Alcuni incontri gli fanno tornare alla mente episodi del suo passato più o meno lontano e, raccontando di sé al padre che dorme, prende consapevolezza di ciò che vuole davvero, come dopo il risveglio da un torpore prolungato. Marco scoprirà così di non avere più timore di dare voce ai suoi pensieri, sia nel lavoro che nelle relazioni, affrontando senza nascondersi il mondo che lo attende."
lunedì 29 aprile 2024
Uscito il mio nuovo romanzo "La voce dei ricordi"
giovedì 4 aprile 2024
Siamo tutti Clark Kent?
Diverso tempo fa lessi un articolo su Superman nel quale si diceva che si tratta dell’unico supereroe che si traveste per nascondere i suoi superpoteri mentre tutti gli altri si mascherano per diventare supereroi. Se ci pensate bene è vero. Da Spiderman a Batman, li vediamo con il loro costume quando sono supereroi, la loro normalità è essere Peter Parker e Bruce Wayne, questi sono i loro veri nomi. Per Superman è il contrario, è Clark Kent a essere il suo travestimento, il suo alter ego. Per celare la propria identità inforca un paio di occhiali e indossa una giacca e una cravatta, si nasconde dietro un’apparente mediocre normalità.
Ci sto pensando in questo periodo, è difficile da
spiegare se non davanti a buon caffè o seduti su un divano comodo, ultimamente mi
sembra che spesso nascondiamo le nostre vere caratteristiche e qualità sotto i
vestiti di una piatta normalità. No, noi non abbiamo superpoteri ma di sicuro qualcosa
di prezioso che valga la pena valorizzare e usare al meglio senza nasconderla.
Dovremmo entrare una volta per tutte in quella
cabina telefonica per smettere i panni dell’uomo qualunque e mostrare a tutti la nostra vera
identità.
mercoledì 28 febbraio 2024
La mia fiaba "Il ritorno del re" segnalata al Concorso "Un Prato di Fiabe 2023"
La mia fiaba è presente nell'Antologia pubblicata dalla Casa Editrice EFFEGI:
domenica 25 febbraio 2024
Il mio racconto "Mattia e il mondo a matita" vincitore del Premio della Critica per il Concorso Letterario Scarabimbocchio
Con grande emozione il mio racconto "Mattia e il mondo a matita" ha vinto il Premio della Critica (Categoria Over18) della 4° Edizione del Concorso Letterario Scarabimbocchio.
lunedì 13 marzo 2023
In discoteca a 13 anni ovvero quella voglia di far bruciare le tappe ai figli
Mi chiedo se la ormai noto incapacità dei genitori di dire “no” ai figli non sia legata in realtà ad una sorta di rimpianto dei bei tempi che furono, di quando erano giovani, che li porta a far fare ai figli quello che vorrebbero fare loro. Una sorta di ritorno alla gioventù per interposta persona.
Mia nonna diceva “ogni cosa alla sua età”. Non che ci fosse da qualche parte un elenco di cose abbinate alle diverse età. Ma erano altri tempi, direbbe qualcuno. Anzi, qualcuno me l’ha proprio detto quando mostravo la mia perplessità per una discoteca che organizza le domeniche pomeriggio in discoteca dai 13 ai 16 anni. “Mi sembra un po’ presto già a 13 anni…” (non serve neanche che siano compiuti). “Non possiamo ragionare come se fossimo alla loro età!” mi è stato detto “Il mondo è più avanti!”
venerdì 3 marzo 2023
I papà e le mestruazioni (delle figlie)
Si sa che le figlie crescono in fretta, sembra quasi ieri che vedevi circolare in casa i pannolini e d’improvviso sono già arrivati gli assorbenti. Ti rendi conto che si tratta effettivamente della “prima cosa da donne” che le capita, della quale non hai, e non potrai mai avere, esperienza diretta. Della quale sai più che altro per luoghi comuni che, da uomo, ti porti dietro da tanti anni. La mamma, invece, sa tutto, per viverla direttamente da tantissimi anni.
Anche il termine non è un granché: mestruazioni… Forse la generazione di mio padre non l’ha mai pronunciata nella vita. Sembrava quasi un tabù. Si usavano modi alternativi, detti a mezza bocca o quasi sussurrati, con lo sguardo basso: “ha le sue cose”, “ha il ciclo” “è indisposta”, “è uno di quei giorni”…
Per non parlare degli assorbenti, ce ne sono di così tanti tipi: con le ali (no, non volano, servono per farli stare più fermi), senza ali (perché volerli senza ali se quelli con le ali sono più stabili?), proteggi slip (perché gli altri non li proteggono?), per il giorno (e se li metto di notte?), per la notte (favoriscono il sonno?), per flusso regolare o abbondante (nel dubbio metterei sempre questi), sottili o ultrasottili (come i tv con lo schermo super piatto)… E poi immagino tutte le diverse combinazioni… è meglio un assorbente ultrasottile con le ali per flusso abbondante di notte o uno sottile con le ali per flusso regolare di giorno? Sembra che sia una questione di preferenza (ho chiesto) bisogna provarli per trovare il proprio preferito. Diciamo che per un uomo è come parlare del rasoio per la farsi la barba: elettronico, manuale, doppia lama, tripla lama, con impugnatura, con gel, usa e getta, con ricarica… Ognuno trova quello che preferisce dopo alcune prove. Inoltre, negli anni, ogni donna impara a capire il proprio corpo, a leggere i segnali che ne annunciano l’arrivo, al di là della periodicità più o meno regolare. Ci sono donne che dicono di essere come un orologio, altre meno regolari. Alcune percepiscono l’arrivo delle mestruazioni con un leggero mal di pancia che però non è il classico mal di pancia.
Con tutto questo mondo così complesso, quale può mai essere il mio contributo come papà, e quindi uomo, in questa nuova esperienza di mia figlia?
Ci penso e ci ripenso, poi l’illuminazione. Sono cresciuto negli anni ’80 con la pubblicità degli assorbenti “Sicura e vai!”. Nel famosissimo spot si vedeva una donna che pur avendo le mestruazioni si buttava tranquillamente da un aereo. Ovviamente le ali degli assorbenti non servivano per volare, c’era sempre bisogno del paracadute ma il messaggio era chiaro: le mestruazioni sono un evento naturale e come tale devono essere affrontate, non devono essere vissute come una limitazione della propria vita.
Posso dare il mio contributo maschile facendo sparire qualsiasi imbarazzo che possa circondare il mondo delle mestruazione, in particolare dal punto di vista di un uomo. Ad esempio, cercando di insegnarle che prendere un assorbente dallo zaino per andare in bagno non deve essere vissuto con imbarazzo, non si tratta di qualcosa di cui provare vergogna. Che non si deve parlarne a bassa voce perché qualcuno potrebbe sentire.
giovedì 22 dicembre 2022
Caro Babbo Natale...
Caro Babbo Natale, già mi fermo, babbo… mi rendo conto solo adesso di quanto tempo sia che non utilizzi più questo termine. Ormai non lo pronuncio più da diversi anni… scriverlo, beh, ne ho perso davvero la memoria, forse risale a qualche bigliettino proprio di Natale quando facevo un pensierino “Per mamma” e uno “Per babbo”.
Mi fermo e ti risparmio questa lettera, visto che te ne arriveranno già tantissime e avrai il tuo bel da fare con tutte quelle richieste, alcune semplici da accontentare, altre più difficili e alcune davvero impossibili da soddisfare. Immagino che non sia facile, Natale dopo Natale leggere le letterine dei bambini di ogni parte del mondo conoscendo i limiti oltre i quali non puoi andare, e che tu nasconda la tua fatica e le tue delusioni sotto il sorriso che si intravede tra quella barba bianca. Forse è proprio questo che ti accomuna a tanti altri babbi.
Troppe aspettative riposte su di te! Pensa a come se la passa bene la Befana, non ha letterine da leggere e ha solo da riempire di dolciumi qualche calza vecchia appesa ad un camino. Ma che pacchia è?